Come è noto i conviventi more uxorio, ovvero le coppie non unite dal vincolo matrimoniale non beneficiano degli stessi diritti dei soggetti uniti dal vincolo matrimoniale, la cui disciplina è regolamentata espressamente dal codice civile. Ragion per cui il legislatore recentemente, avvertendo che il tema era meritevole di trovare una collocazione normativa, è intervenuto introducendo i contratti di convivenza. Tali contratti, atipici, consentono alle coppie di fatto non unite dal vincolo matrimoniale di regolamentare, tramite l'assistenza obbligatoria di un notaio o di un avvocato, gli aspetti economici e di relazione intercorrenti tra i medesimi. Tali contratti, a pena di invalidità, devono essere registrati presso l'Ufficio dell'Anagrafe del Comune di residenza dei conviventi. Cosa possono contenere i contratti di convivenza?: A titolo di esempio: - la possibilità di scegliere il regime di comunione legale dei beni rispetto a quello di separazione dei beni- - la possibilità di regolamentare l'apporto per ciascun convivente alle spese comuni durante la convivenza, ivi incluse quelle nell'interesse dei figli, in proporzione ai redditi e alle sostanze di ciascuno; - la possibilità di regolamentare le relazioni post convivenza, stabilendo ad esempio quale dei conviventi potrà mantenere il possesso e/o l'abitazione della casa in comune; - la possibilità di inserire l'istituto degli alimenti a favore del convivente che venisse a trovarsi in stato di bisogno o difficoltà economiche.
Se necessiti di consulenza ed assistenza per la redazione di tale contratto, lo Studio sarà disponibile e lieto di offrirti la migliore consulenza