STUDIO LEGALE AVVOCATO FABIO CAROLI

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REATI IN MATERIA DI SOSTANZE STUPEFACENTI

2020-11-12 17:13

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Il consumo di sostanze ( marjuana, cocaina, eroina ecc..) non è reato per effetto del referendum abrogativo del 1993, ma determina delle conseguenze negative sull'assuntore di carattere amministrativo, oltre al rischio di trovarsi indagati per spaccio.



Nello specifico, se durante una perquisizione, viene rinvenuta una sostanza stupefacente, verrà compromessa la patente di guida, in quanto verranno ordinati dall'Autorità competente gli esami tossicologici per valutare la sussistenza e la permanenza dei requisiti di idoneità alla guida, il porto d'armi, il permesso di soggiorno, il passaporto.




Per spaccio si intende la cessione ad un'altra persona, anche gratuitamente, ed anche relativamente alla cessione di una dose minima, di una sostanza stupefacente ( passare una canna o fornire una "riga" ad un amico integra condotta punibile penalmente).



Lo spaccio e la detenzione ai fini di spaccio devono essere provati dall'accusa; infatti a seguito della depenalizzazione della detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti, la destinazione allo spaccio costituisce un elemento costitutivo del reato di illecita detenzione di droga, e come tale deve essere provata dall'accusa.



Sussiste però per il consumatore, l'onere di allegazione, ovvero la possibilità di evidenziare elementi a propria discolpa ( es. reddito lecito, qualità di consumatore abituale ecc.).



Riepilogando, non è l'indagato a dover dimostrare l'uso personale della droga detenuta, in modo tale da poter invocare la disciplina non punibile penalmente del consumo, sanzionato con le sole sanzioni amministrative, ma è l'accusa che dovrà dimostrare che la detenzione è finalizzata allo spaccio e non al consumo personale.



La valutazione, in ordine alla destinazione della sostanza stupefacente, ovvero se sia per mero consumo personale, oppure viceversa destinata allo spaccio, è effettuata dal Giudice secondo determinati parametri:



- la quantità



- la qualità e la composizione della sostanza, anche in relazione al reddito del detentore



- la disponibilità di attrezzature per la pesatura o il confezionamento.




La destinazione della droga al fine di spaccio, quindi, è argomentata e valutata dal Giudice in considerazione di elementi meramente oggettivi ed univoci; ovvero anche senza dichiarazioni indizianti di terze persone, come il quantitativo della droga sequestrata, il rinvenimento degli strumenti che lo spacciatore usualmente utilizza per il confezionamento delle dosi ( bilancino), la ripartizione in dosi singole confezionate in buste di plastiche pronte per la distribuzione.



Se ti trovi nella situazione di doverti difendere da un'accusa di spaccio non esitare. Contattaci! Lo Studio è lieto e disponibile ad assisterti  in qualsiasi stato e grado del procedimento predisponendo la miglior difesa nel tuo interesse.


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